Un recente studio controllato randomizzato condotto dalla dottoranda Tricia Kleidon dell’Università di Griffith ha fornito prove promettenti per migliorare l’esperienza dei bambini malati che necessitano di canalizzazione intravenosa per l’amministrazione di farmaci. Lo studio, pubblicato su JAMA Pediatrics, si è concentrato sul confronto dell’efficacia di due tipi di cateteri: i cateteri intravenosi periferici e i cateteri midline.
I cateteri intravenosi periferici sono tubi corti e sottili inseriti negli arti superiori e inferiori, mentre i cateteri midline sono alternative più lunghe che vengono inserite in una vena del braccio superiore, con l’estremità del catetere che termina appena prima del giunto ascellare o della spalla. La professoressa Amanda Ullman del Centro di eccellenza per la ricerca sul trattamento delle ferite di Griffith ha spiegato che i cateteri intravenosi periferici falliscono frequentemente durante il trattamento, portando all’interruzione della terapia, al dolore, alla ricanalizzazione e ai costi sanitari aggiuntivi.
I risultati dello studio hanno rivelato che i cateteri midline avevano significativamente meno fallimenti rispetto ai cateteri intravenosi periferici. Dei bambini che hanno ricevuto un catetere intravenoso periferico, il 46% ha sperimentato un fallimento del catetere, mentre solo il 16% dei bambini con cateteri midline ha affrontato dei fallimenti.
Inoltre, i cateteri midline sono stati associati a un minor numero di tentativi di inserimento, a un tempo di permanenza più lungo e a costi sanitari inferiori. Sia i pazienti che i genitori hanno manifestato una maggiore soddisfazione con i cateteri midline. Kleidon ha sottolineato l’importanza di ridurre il dolore e l’ansia nei bambini malati, affermando che questo studio indica che in futuro i bambini ricoverati in ospedale probabilmente subiranno meno punture di ago e riceveranno un trattamento ininterrotto, portando a una dimissione tempestiva.
Lo studio clinico randomizzato si è svolto da luglio 2020 a maggio 2022 e ha coinvolto 128 pazienti del Queensland Children’s Hospital. I partecipanti avevano un’età compresa tra uno e 18 anni e necessitavano di terapia intravenosa perifericamente compatibile per almeno quattro giorni.
In conclusione, i risultati di questo studio offrono speranza per migliorare l’esperienza dei bambini malati che necessitano di canalizzazione intravenosa per l’amministrazione di farmaci. Si è constatato che l’uso di cateteri midline è più efficace nel ridurre i fallimenti, nel diminuire i tentativi di inserimento, nel prolungare il tempo di permanenza e nel ridurre i costi sanitari. Questa ricerca evidenzia il potenziale di una cura migliorata e di risultati migliori per i pazienti pediatrici.
Fonti:
– Dottoranda Tricia Kleidon dell’Università di Griffith
– Professoressa Amanda Ullman del Centro di eccellenza per la ricerca sul trattamento delle ferite di Griffith
– JAMA Pediatrics (rivista)