Un’indagine recente condotta dalla pubblicazione di notizie senza scopo di lucro The Markup e KFF Health News ha rivelato che 12 delle più grandi farmacie negli Stati Uniti condividono informazioni sensibili sulla salute con le aziende di social media. Farmacie come Albertsons, Costco, CVS e Walmart sono state trovate a condividere dati con Meta (precedentemente Facebook), Google e Microsoft.
L’indagine ha scoperto che queste farmacie utilizzano strumenti di tracciamento, noti come “pixel”, sui loro siti web che raccolgono informazioni su cosa stanno navigando e acquistando i consumatori. Questi dati vengono poi condivisi con i suddetti giganti della tecnologia. Il rapporto ha specificamente notato che venivano condivise informazioni riguardanti gli acquisti di contraccezione di emergenza (come il “piano B”), test di gravidanza, test HIV e vitamine prenatali.
Questa non è la prima volta che le farmacie condividono informazioni sensibili sulla salute. Un’indagine precedente di ProPublica ha rivelato che i siti web che vendono pillole per l’aborto condividevano anche i dati dei clienti con Google e altri siti di terze parti.
In risposta all’indagine, alcune delle farmacie elencate hanno commentato i loro piani per ridurre il tracciamento. Altre hanno attribuito la responsabilità alle aziende di terze parti per qualsiasi uso improprio dei dati raccolti. Molte non hanno risposto o hanno rifiutato di commentare sull’argomento.
È importante notare che mentre le farmacie e i negozi di alimentari con farmacie sono parzialmente coperti dal Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) per quanto riguarda le prescrizioni ritirate dal banco della farmacia, lo stesso livello di protezione non si applica ai farmaci da banco, ai test e ad altri prodotti relativi alla salute venduti al banco della farmacia.
Alla luce dell’indagine, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli dei potenziali rischi associati agli acquisti online di prodotti sensibili per la salute. È consigliabile leggere le informative sulla privacy e fare attenzione a condividere informazioni personali sulla salute online.
Fonti:
– The Markup
– KFF Health News