Le donne incinte con una storia di abuso di sostanze a rischio aumentato di eventi cardiovascolari

Le donne incinte con una storia di abuso di sostanze a rischio aumentato di eventi cardiovascolari

Un nuovo studio condotto dall’istituto di cardiologia Smidt ha scoperto che le donne incinte con una storia di abuso di sostanze affrontano un rischio significativamente più alto di morte per attacchi di cuore e ictus durante il parto rispetto alle donne senza una storia di abuso di sostanze. Lo studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology: Advances, rivela che l’uso di sostanze durante la gravidanza può raddoppiare il rischio di eventi cardiovascolari e mortalità materna durante il parto.

Le sostanze esaminate nello studio includono cocaina, oppioidi, alcol, anfetamine/metanfetamine e cannabis. Ogni sostanza comportava diversi livelli di rischio per le future madri. Le anfetamine/metanfetamine sono state trovate ad avere la maggior associazione con lo sviluppo di insufficienza cardiaca acuta, attacco di cuore, arresto cardiaco e mortalità materna. La cocaina aveva la più forte associazione con ictus e aritmie, l’uso di oppioidi era associato a infezioni delle valvole cardiache, l’uso di alcol comportava il maggior rischio di aritmie e l’uso di cannabis era associato a un aumento del rischio di attacchi di cuore.

Lo studio ha analizzato i dati di 60.014.368 ospedalizzazioni per parto tra il 2004 e il 2018, utilizzando il database Nationwide Inpatient Sample. Di questa campione, l’uso di sostanze ha complicato l’1,6% dei parti, portando a condizioni come attacco di cuore, ictus, aritmia, endocardite, cardiomiopatia acuta, insufficienza cardiaca e arresto cardiaco.

I risultati sottolineano la necessità di una cura medica aggiuntiva per le donne incinte con disturbi legati all’uso di sostanze. La cura prenatale per le donne con una storia di abuso di sostanze dovrebbe includere un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti delle gravidanze ad alto rischio e cardiologi per identificare e mitigare gli esiti avversi.

È importante riconoscere l’abuso di sostanze come un fattore di rischio indipendente per gli eventi cardiovascolari in gravidanza al fine di garantire il benessere sia delle donne incinte che dei loro bambini.

Fonte: Cedars-Sinai Medical Center

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