Uno studio recente presentato al Congresso Annuale dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) ha rilevato che il basso dosaggio di aspirina può ridurre del 15% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 negli adulti di età superiore ai 65 anni. Lo studio, condotto dalla Professoressa Sophia Zoungas dell’Università Monash di Melbourne, Australia, mette in evidenza la necessità di ulteriori ricerche sul ruolo degli agenti antinfiammatori come l’aspirina nella prevenzione del diabete.
Studi precedenti hanno dimostrato che l’uso dell’aspirina comporta un rischio significativo di sanguinamento, soprattutto negli anziani. Di conseguenza, le linee guida attuali raccomandano che gli anziani assumano l’aspirina giornaliera solo per specifiche ragioni mediche, come dopo un attacco di cuore.
Lo studio ha analizzato i dati dello studio ASPREE, uno studio in doppio cieco controllato con placebo sull’aspirina, che ha rilevato che l’aspirina aumentava il rischio di emorragia grave negli anziani senza ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari. Lo studio ha coinvolto persone di età pari o superiore a 65 anni che non avevano malattie cardiovascolari, disabilità fisiche e demenza. I partecipanti sono stati randomizzati per ricevere 100 mg di aspirina o un placebo.
Durante un periodo di follow-up mediano di 4,7 anni, nel gruppo che assumeva aspirina si è riscontrata una riduzione del 15% nella comparsa di diabete e un rallentamento dell’aumento dei livelli di glucosio nel plasma a digiuno rispetto al gruppo di controllo che assumeva il placebo. Questi risultati suggeriscono che l’aspirina potrebbe avere effetti benefici nella prevenzione del diabete di tipo 2 negli anziani.
È importante notare, tuttavia, che gli studi precedenti hanno mostrato che l’aspirina non prolungava la vita indipendente in salute ed era associata a un aumento del rischio di sanguinamento, in particolare nel tratto gastrointestinale. Pertanto, i consigli clinici attuali riguardanti l’uso dell’aspirina nelle persone anziane rimangono invariati.
In conclusione, sebbene il basso dosaggio di aspirina possa ridurre il rischio di diabete di tipo 2 negli anziani, è necessaria cautela a causa del potenziale rischio di sanguinamento. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il ruolo degli agenti antinfiammatori come l’aspirina nella prevenzione del diabete.
Fonti:
– Congresso Annuale dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD)
– NEJM (New England Journal of Medicine)