Un nuovo studio pubblicato su JAMA Neurology rivela che gli anziani americani iniziano a perdere ricchezza negli anni che precedono una diagnosi formale di demenza. La ricerca indica che il patrimonio netto mediano delle famiglie degli anziani è diminuito di oltre il 50% negli otto anni precedenti la diagnosi di demenza, molto più rispetto ai loro simili mentalmente sani. Lo studio ha seguito 20 anni di dati provenienti dallo studio sulla salute e il pensionamento, confrontando la situazione economica delle persone la cui capacità mentale è rimasta stabile e coloro che hanno sperimentato una probabile demenza.
Un aspetto interessante dello studio è stato scoprire che otto anni prima della diagnosi di demenza, non c’era una differenza significativa nel patrimonio netto mediano tra i due gruppi. Tuttavia, all’avvicinarsi dell’insorgenza della demenza, il patrimonio netto medio di coloro con demenza è diminuito di oltre il 50%, mentre il patrimonio netto di coloro non affetti da demenza è diminuito solo leggermente. Anche gli asset liquidi hanno subito una flessione, con le persone affette da demenza che hanno subito una forte diminuzione degli asset liquidi rispetto a coloro che non ne sono affetti.
Lo studio non ha esaminato esplicitamente le ragioni del declino finanziario associato alla demenza nascosta, ma ha ipotizzato che possa essere dovuto a una deteriorata capacità finanziaria legata al declino cognitivo, inclusa la vulnerabilità alle frodi. Inoltre, la necessità di pagare crescenti spese mediche e di lungo termine o di ottenere la copertura Medicaid potrebbe contribuire alla perdita finanziaria.
Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno i fattori che contribuiscono al declino finanziario nelle persone con demenza nascosta. I risultati sottolineano l’importanza della pianificazione finanziaria e della protezione per gli anziani vulnerabili, soprattutto man mano che invecchiano e la loro salute cognitiva può deteriorarsi.
Fonti:
– Comparative Health Outcomes, Policy, and Economics Institute presso l’Università di Washington a Seattle
– Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.