Ex-direttore di farmacia fa causa al datore di lavoro per un uso improprio del vaccino COVID-19

Ex-direttore di farmacia fa causa al datore di lavoro per un uso improprio del vaccino COVID-19

Un ex-direttore di farmacia a New Westminster, nella Columbia Britannica, sta intraprendendo un’azione legale contro il suo ex datore di lavoro per licenziamento ingiustificato e violazione del contratto. Bhanu Prasad Seelaboyina, che ha lavorato presso la Kent Guardian Pharmacy, ha ammesso di aver riutilizzato i cilindri delle siringhe durante l’amministrazione dei vaccini COVID-19. La causa afferma che il licenziamento di Seelaboyina è stato ingiustificato, poiché il suo errore non costituiva una cattiva condotta tale da giustificare il licenziamento.

Secondo la causa, Seelaboyina credeva che riutilizzare i cilindri delle siringhe fosse una pratica sicura che non comportasse rischi per la salute dei pazienti. Ha assunto la responsabilità dell’errore e il suo supervisore, il farmacista Fabina Kara, sembrava comprensivo. Tuttavia, invece di fornirgli un lavoro in un’altra farmacia come promesso, Kara ha terminato il suo impiego nel settembre 2021.

La causa afferma che a Seelaboyina non sono mai state date avvertenze scritte o formali sul suo comportamento e non è stata data l’opportunità di migliorarsi dopo l’incidente. Afferma anche che non gli sono stati forniti protocolli di sicurezza dai suoi superiori. Le condizioni del suo impiego non specificavano le conseguenze del licenziamento.

L’azione legale di Seelaboyina chiede un risarcimento per licenziamento ingiusto e violazione del contratto. Egli sostiene di guadagnare meno come farmacista a Surrey.

È importante notare che tutte le affermazioni nella causa non sono state ancora verificate in tribunale.

L’incidente relativo a Seelaboyina ha portato a un’indagine dell’ente di regolamentazione dei farmacisti della Columbia Britannica. Il comitato d’inchiesta dell’ente ha stabilito che la mancanza di conoscenza di Seelaboyina sulle pratiche di controllo delle infezioni di base costituiva un rischio per i 96 pazienti a cui erano stati somministrati i vaccini. Di conseguenza, Seelaboyina ha accettato un accordo di consenso con l’ente, che prevedeva la sospensione della sua licenza per un anno e un divieto di somministrare farmaci per iniezione o nasali per ulteriori 180 giorni. Doveva anche completare diversi corsi di recupero.

Fonti:
– Fonte 1 (link omesso)
– Fonte 2 (link omesso)

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